lunedì 4 ottobre 2010

Maledetti disegnatori!

Se volete farvi un'idea del perché è così difficile sindacalizzare i fumettisti, oggi c'è in rete un bell'esempio di dichiarazioni d'amore tra colleghi. Lo trovate qui
Il postatore del pezzo lo dichiara proveniente dal sito di Michele Medda (inutile che stia a dirvi chi è, suppongo), che però al momento mi risulta non raggiungibile "per manutenzione". Probabilmente si tratta di roba pubblicata tempo addietro. La mano è sicuramente quella dell'autore sardo, che sull'argomento si era già espresso in passato.
Personalmente ho trovato divertenti molti passaggi, ma fastidiosa la supponenza dell'operazione che poteva venire in mente solo a un autore bonelliano. Come molti sanno, infatti, la Bonelli è una casa editrice in mano agli sceneggiatori. I responsabili sono TUTTI e solo sceneggiatori. I disegnatori che lavorano in redazione hanno il mero compito di correggere, nelle tavole inviate dai vari disegnatori, teste e quant'altro secondo le indicazioni dei Signori Sceneggiatori.
Confesso di essermi trovato talvolta anch'io a provare delusione e anche rabbia per come questo o quel disegnatore aveva realizzato una mia sceneggiatura. Capita. Ma mi è anche successo, invece, di restare soddisfatto, e qualche volta addirittura sorpreso e ammirato dal modo splendido in cui erano stati realizzati i miei testi.
Non mi è invece MAI capitato, in veste di disegnatore, di trovare sceneggiature che mi entusiasmassero e facessero venire sincera voglia di metterle su carta.
Mentre prendo atto una volta di più della litigiosità interna del settore, forse inevitabile in un ambiente professional-artistico, mi permetto di chiedere a Michele, che è molto bravo a scrivere considerazioni ironiche, di stendere per onestà intellettuale un pezzo similare sugli sceneggiatori. Divertendomi anche a suggerirgli qualche nome d'ambito bonelliano a cui ispirarsi per delineare le varie tipologie: Castelli, Faraci, Nizzi, Recchioni, Mignacco. E Medda, naturalmente. 

1 commento:

  1. Il link è tutt'ora "inarrivabile", purtroppo.

    Non voglio entrare nel merito perché non sono un professionista (nel senso che non pratico la professione del fumettista, purtroppo...) e non conosco bene i retroscena. Ma già qualcuno al SILF, mi aveva accennato a questi atteggiamenti dei professionisti del settore e non stento a crederci dopo averne conosciuti alcuni (anche se, a dire il vero, la maggior parte sono stati estremamente gentili e disponibili).

    Comunque su una cosa sono d'accordo. Nel mio piccolo, quale hobbysta non ho mai avuto l'occasione di leggere una sceneggiatura che mi facesse "innamorare".

    I professionisti potrebbero obbiettare: « Beh, per forza, non hai mai lavorato con professionisti! ».
    Ma, ad essere sincero, se escludiamo alcuni casi nel fumetto (così detto) d'autore, il resto e veramente poco interessante e raramente leggo fumetti che io stesso avrei piacere di disegnare.

    Saluti

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